Benvenuti da Filippo

Ricordi – out of the freezer

Stasera stavo rovistando nei vecchi file alla ricerca di qualcosa che non ho trovato, ma per caso mi sono imbattuto in questa vecchia poesia, datata 21 Febbraio 1998. Subito non mi ricordavo per chi l’avessi scritta, ma rileggendola un’idea mi è venuta. Quanti amori lontani… E questo era davvero tanto, tanto lontano per uno studente universitario squattrinato.

Per un amore lontano…e per me

La tempesta infuria nella notte
Le luci sulla riva tremulano fragili,
foglie inermi spazzate dal vento.

Dorme il mio amore lontano,
lontano mille tempeste e mille raggi di sole,
dorme al di là del mare.

Il mio sguardo è nel vento,immobile,cattivo.
La tempesta mi forgia,la sua violenza è una sfida.
Mena il tuo colpo più duro amico, sono qui per te.

Stringe forte le coperte avvolta da sogni sconosciuti,
i neri capelli le incorniciano il dolce volto addormentato.
Come vorrei poter sfiorare quelle labbra morbide !

La pioggia si abbatte scrosciando forte dalle nubi
La terra polverosa assapora finalmente il gusto dell’acqua,
mentre le onde sferzano con violenza gli scogli.

In punta di piedi la mia anima si allontana dal suo letto
– ma potrei veramente svegliarla?
La finestra da’ sulla citta’ addormentata,un abisso grigio di palazzi.

Le mie braccia sollevate domano il vento,
la pioggia passa attraverso il mio corpo madido.
Spalanco gli occhi quando il mio spirito fa mestamente ritorno.

Vento, portami via! Portami dal mio amato tesoro,
portami oltre il mare! Portami là oppure distruggimi!
Sono qui per te! Io ti sfido!

Il vento non mi ascolterà, sorrido sicuro,
piangendo mentre l’aria mi trapassa i vestiti…
L’unica sicurezza è sapere di poter contare solo su me stesso.

 

 

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