Benvenuti da Filippo

Immagini

C’è tutta una vecchia teoria, tirata in ballo sin dai dai tempi del Liceo, che nei rapporti a distanza con altre persone noi ci costruiamo in effetti un’immagine di lei (o di lui) che non corrisponde necessariamente alla realtà. Si tratta di un’immagine tutta nostra, che però, parlando di relazioni che durano mesi o anni, alla fine diventa per noi l’altra persona.

Nel nostro processo di costruzione di immagine mentale, non idealizziamo necessariamente l’altra; semplicemente, tendiamo a sottolineare gli aspetti che ci hanno colpito, e poi a riempire il resto con nostre supposizioni. Un po’ come un ipovedente vede una serie di macchie di colore, e la sua fantasia (o intelligenza, o spirito, chiamatelo come volete) aggiunge poi i dettagli, i contorni, la profondità.

Se poi ogni tanto durante queste relazioni ci si vede – e di solito lo si fa, anche se raramente – pian piano si aggiusta il tiro, si cancella e si disegna sopra, soprattutto se si riesce a stare insieme per un certo periodo (diversi giorni). Se no, la nostra immagine mentale ha il sopravvento su quella “reale” dell’altra persona, e rischiamo di non conoscerla mai anche se ci si scambiano lettere o perfino telefonate.

Mi è successo di recente di poter passare un po’ di tempo con una persona che conosco da tanto tempo, più di 10 anni, ma in compagnia della quale avrò trascorso in questo periodo di tempo appena cinque, sei giorni – forse meno. Le cose che mi avevano colpito di lei sono ancora lì, e così pure quella sensazione di stare bene quando siamo insieme – però mi sono accorto che molti tratti dell’immagine che mi ero costruito, cioè com’era lei nei miei ricordi, nei miei pensieri, erano quasi l’opposto di quel che ho scoperto essere in realtà è. Beh, le sorprese sono state positive, o anche semplicemente… sorprendenti. Niente di quello che ho scoperto in più ha intaccato quel fantastico sentimento di benessere che provavo – e provo ancora – stando con lei. Ma riflettendoci è buffo, a volte facciamo delle assunzioni – perchè il nostro cervello ne ha bisogno, è proprio della sua natura “riempire gli spazi” – che sono addirittura l’opposto di ciò che risulterà essere.

O magari sono solo io, non sono mai stato un grande psicologo, o meglio ne son sempre stato uno pessimo. Oppure saranno le persone, alcune potrebbero essere più facili da decifrare di altre, anche se non darei così per scontato che chi consideriamo “semplice” lo sia poi così tanto. E’ bello comunque scoprire cose nuove, anche nelle persone. Ti fa capire come spesso non andiamo oltre la scorza, mentre c’è tutto un mondo, nel nostro prossimo, da esplorare. Fino magari a scoprire che siamo molto più simili di quanto avremmo mai potuto immaginare.

La vita è incredibile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *