Benvenuti da Filippo

Le tombe degli imperatori

Giorno 5. La giornata di oggi è dedicata alla visita dei mausolei imperiali lungo il Fiume dei Profumi. Ci sono stati circa 11 imperatori da quando Hue è capitale, ma noi visiteremo solo tre tombe. Il modo più economico e semplice, ancora una volta, è tramite viaggio organizzato, che abbiamo penotato ieri. La guida non è cazzuta come Tiger (quello di My Son) ma un po’ ce lo ricorda. A differenza sua, però, ha pietà di chi arriva in ritardo e li va pure a cercare in giro per i monumenti. L’autista è un grande e quando la strada è bloccata da lavori in corso (stanno scavando un buco che occupa mezza carreggiata) riesce a passare di lato tenendo l’autobus in strada, mentre questa (in terra battuta) frana sotto le ruote.
I mausolei sono in sostanza una serie di piccole pagode su un percorso che conduce a quella principale, dove si trova la tavoletta funeraria, una piccola stele su cui è inciso il nome del defunto e dove si ritiene che risieda la sua anima dopo la morte. Il corpo, invece, di solito è sepolto in qualche suppellettile in luogo segreto ed anonimo per evitare razzie. La prima tomba che visitiamo, quella di Minh Man, secondo imperatore, è quella più bella. Molto ben mantenuta, conduce il visitatore attraverso tre pagode, circondate da un bel parco con fossati e laghetti artificiali. In fondo al complesso una porta chiusa sbarra l’accesso a quello che sembra un tumulo funerario. Nei padiglioni anche qui predominano il rosso ed il giallo. Le scritte in cinese indicano che al tempo l’elite usava questa lingua parlata e soprattutto scritta. Il vietnamita divenne lingua scritta con l’arrivo dei francesi e fu poi definitivamente adottato come lingua nazionale dagli anni ’60.
Ascoltiamo e leggiamo storie di imperatori e concubine, chi voleva che il suo nome e la sua dinastia durassero per sempre, chi era al verde e dovette aumentare le tasse per finirsi la tomba. Pagoda dopo pagoda, anche gli altri due siti passano; la giornata é bella, splende il sole e l’umiditá è oltre l’80%. Andiamo a vedere anche una dimostrazione di kung fu, siamo un po’ scettici invece è bella, i ragazzi della scuola sono veloci e ci mettono tanto impegno a dimostrare l’uso di svariate armi (spada, sciabola, lqncia, bastone, ventaglio…) e poi c’è pure l’immancabile spaccata di tegole e lancia in gola (un tizio con una lancia appoggiata alla base del collo che si fa spaccare un mattone sulle spalle con una mazza).
Il pranzo è un buffet dove turisti stranieri e vietnamiti partono alla carica; l’unica cosa che riusciamo a mangiare calda sono delle patatine fritte che qualcuno ha ricaricato. Per il resto, mi faccio del pho (zuppa di spaghetti), un po’ di riso fritto, involtini mignon, frutta e dolce (di quelli cotti nelle foglie di banana, buonissimi, e poi le foglie sono pure chiuse a scatoletta, apri e mangi!) Torniamo in albergo che sono quasi le tre. Ci sarebbe ancora una famosa pagoda da vedere, ma ne abbiamo abbastanza per oggi… E poi tra un paio d’ore bisogna partire, desrinazione Ninh Binh, città del Nord a due ore da Hanoi (e quindi 14 ore di autobus da Hue).
Lo sleeping bus è leggermente peggio di quello di ieri. C’è poca gente. Usciamo da Hue ai 25 all’ora alle 17:15, sotto uno splendido tramonto. Se tutto va secondo programma, domani alle 7:30 saremo a Ninh Binh per una giornata in bici e barca tra risaie e colline calcaree.

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