Benvenuti da Filippo

Hanoi

Giorno 7. Giornata molto calda ma nonostante ciò umidissima. Appena usciti in strada si è assaliyi da quest’afa indescrivibile, avvolti dal rumore dei motorini che sfrecciano a destra e sinistra e dei clacson. Bastano 5 minuti perchè la maglietta pulita cominci a mostrare chiazze di sudore. Dopo un po’ di incroci, attraversare la strada non è più un problema, anzi quasi apprezzo questo sistema caotico dove i semafori ci sono ma vengono ignorati; basta infatti andare piano e seguire traiettorie prevedibili che si passa tutti e anche abbastanza fluidamente. I più grossi (camion e auto) hanno priorità un po’ maggiore ma anche loro devono andare alla velocità degli scooter o anche più piano. Il clima è talmente ostile che la nostra visita si limita ad una passeggiata lungo il lago Hoan Kiem, centro della città, e poi verso il quartiere francese. Arrivati qui – miracolo – le strade improvvisamente divengono molto larghe ed ordinate, i semafori funzionano e vengono quasi sempre rispettati, spunta un mall del lusso (niente di paragonabile a Bangkok, e neanche a Kuala Lumpur); camminando arriviamo al teatro dell’opera, in stile coloniale, e poi alla cattedrale, un brutto e malandato edificio in qualcosa di simile al cemento che è la copia in bianco e nero di quel che potrebbe essere il gotico francese. E’ tutto chiuso e non ha davvero niente di carino. Visitiamo un’agenzia di viaggi per un’estenuante trattativa con un altro sospetto venditore per organizzare gli ultimi giorni in Vietnam.
Domani nella notte partiremo per Sapa per tre giorni di trekking nelle sperdute regioni del nord-ovest.
Il pomeriggio anduamo a vedere uno spettacolo di marionette acquatiche, ero molto scettico invece è stato interessante, i pupazzi sono mossi in una specie di piscina con delle bacchette dai burattinai dietro uno schermo. Giocoforza le storie sono tutte acquatiche, i protagonisti sono pesci, anatre, raccoglitori di riso, bufali acquatici, la tartaruga marina, soldati sulle barche, pescatori, nuotatori, ma anche pavoni ed un gatto, oltre che, ovviamente, gli onnipresenti draghi che spruzzano acqua. Il tutto accompagnato da musica tradizionale e da una narrazione, in vietnamita, che ci tocca profondamente (scherzo, ovviamente non abbiamo capito nulla).
E’ già pomeriggio inoltrato ed ho bisogno di riposarmi un po’. La sera usciamo un po’, chiediamo qualche prezzo ma la base d’asta è incredibilmente alta, anche per cose viste uguali a Hue o Hoi An. Lasciamo perdere. Per cena andiamo, per curiosità, nel centro della città vecchia dove c’è una stradina piena di pub. Il pub in Vietnam è una stanza di 20 mq con tre-quattro tavolini ed una cucina improvvisata in parte a vista in parte nel locale di qualcun altro, mentre la maggior parte delle persone è fatta accomodare sugli sgabellini di plastica blu e rossi sul marciapiede/strada. La strada sarebbe pedonale, ma passano tutti in motorino lo stesso (forse un po’ meno che in quelle normali).
Ormai giriamo abbastanza bene le stradine del centro, in apparenza tutte uguali, e non abbiamo problemi a rientrare in hotel dopo una passeggiata al mercato notturno del week end (confermo: nulla di interessante). Domani sarà una giornata lunga… Ma almeno alla fine usciremo da questo casino di città per un posto più tranquillo.

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